DESCRIZIONE IMPUTATO:

La soia è un legume ( il cui nome scientifico è “Glycine max“) che viene largamente usato per l’alimentazione dell’uomo e degli animali da allevamento. Una parte è usata anche come fertilizzante, nonché per usi industriali. Ad oggi è uno dei prodotti alimentari più coltivati nel mondo. La produzione mondiale si attesta attualmente a circa 353 milioni di tonnellate (dati 2017, FAO).

Oggi, i massimi produttori di soia sono, nell’ordine, gli Stati Uniti d’America, il Brasile e l’Argentina, che precedono la Cina e l’India e producono in tre circa l’80% della produzione mondiale (dati 2009, FAO)

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LE ACCUSE DEL PROCESSO

“A causa del costante aumento in tutto il mondo del consumo di carne, negli ultimi 20 anni la produzione di soia è quasi raddoppiata raggiungendo i 210 milioni di tonnellate. Un trend che dovrebbe mantenersi costante anche in futuro, la domanda infatti dovrebbe superare le 300 milioni di tonnellate. Questa altissima produzione provoca gravi conseguenze su piante, animali e perfino sull’uomo”

A seguito di queste accuse, la soia dovrà rispondere dei seguenti crimini:

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LE PROVE DELLA DIFESA

A favore dell’assoluzione dell’imputato la difesa proverà a convincervi spiegandovi i vantaggi del consumo di soia e i molteplici usi che se ne possono fare:

ALIMENTAZIONE UMANA

La soia è ricca di isoflavoni che sono dei fito-estrogeni e che possono influire sulla salute umana. Sono stati condotti numerosi studi che concludono sia con effetti positivi degli isoflavoni, sia negativi. Per gli effetti positivi, una alimentazione ricca di isoflavoni di soia potrebbe ridurre di circa la metà l’incidenza delle vampe di calore nelle donne in menopausa. Gli isoflavoni di soia potrebbero anche evitare un aumento di peso eccessivo riducendo l’accumulo del grasso nella fascia addominale dopo la menopausa.

la FDA ha accettato un’affermazione collegante il consumo di proteine di soia e la riduzione del rischio di malattie cardiovascolari, successivamente messa in dubbio. Sembra tuttavia dimostrato l’effetto delle proteine della soia sulla diminuzione del tasso di colesterolo totale e di quello LDL.

Dalla soia possono essere ricavati numerosi derivati alimentari:

L’olio di soia: è un eccellente olio alimentare, contenente una proporzione assai equilibrata d’acidi grassi omega-6 e omega-3 ossia 6,7 . Gli acidi grassi insaturi sono relativamente sensibili alla temperatura e possono generare delle catene policicliche (Benzopirene) potenzialmente cancerogene alla temperatura delle fritture per uso culinario, uso che deve pertanto essere evitato. il tofu o “formaggio di soia” è prodotto a partire dal latte di soia, che, una volta cagliato, diventa appunto una sorta di formaggio che può essere usato tenero, sodo o fritto.
il tempeh è prodotto a partire dai semi fermentati e ha una consistenza più “soda” del tofu.
il nattō è anch’esso prodotto a partire dai semi fermentati con una consistenza gelatinosa.
il miso è prodotto a partire da una pasta di soia fermentata e può essere utilizzata nelle zuppe, nelle salse e come aromatizzatore. il tamari è una salsa di soia fermentata, senza grano, dà un gusto più pronunciato di quello del shōyu
le edamame sono delle fave di soia verdi, immature bollite o cotte al vapore la shōyu (o salsa di soia) è una salsa prodotta a partire dai semi di soia fermentati e da un cereale torrefatto fermentato e invecchiato, ma con un gusto più dolce del tamari.
il meju è un blocco di soia fermentata utilizzato per la preparazione di diversi condimenti nella cucina coreana.
la polpa di soia è il prodotto che rimane dopo la filtrazione di tofu e latte di soia, utilizzato come ingrediente in diverse cucine.
il germoglio di soia ottenuto con la germinazione del seme, è un ingrediente nutriente e saporito noto per le sue proprietà dietetiche.
il caffè di soia è un surrogato del caffè utilizzato nella montagna friulana, veneta, trentina e nel Tirolo. Veniva ottenuto dalla tostatura e macinazione dei semi, mescolati poi ad orzo, anch’esso tostato. Le bevande di soia possono anche sostituire i prodotti lattei nelle popolazioni che non ne consumano per intolleranza al lattosio, allergie alle proteine del latte di mucca o preferenze di gusto. Malgrado ciò, siccome la soia contiene anche degli allergeni, non può essere considerata come una panacea.

ALIMENTAZIONE ANIMALE

L’uso nei mangimi per animali da allevamento ha assunto particolare importanza negli ultimi decenni in tutte le specie allevate, tanto per poligastrici come i bovini, quanto, soprattutto, per i monogastrici, (volatili, suini, specie ittiche, etc.), per via dell’alto valore biologico della proteina, ricca di tutti gli aminoacidi essenziali, tranne la metionina, per altro facilmente addizionabile con gli integratori disponibili in commercio. La sua presenza nei mangimi è molto variabile seconda della specie animale cui sono destinati e della tipologia del mangime stesso.

La triturazione dei semi, specialmente per la produzione di olio, ha come sottoprodotto (nel caso di spremitura meccanica) i pannelli di soia, con un tenore di proteine grezze dell’ordine del 40 – 44%. In Francia addirittura il 70% dei pannelli commestibili è costituito da pannelli di soia. Essi infatti trovano un interesse evidente nell’alimentazione delle vacche da latte e dei bovini da carne, in particolare per quegli animali nutriti a partire dall’insilato di mais, le cui proteine sono in quantità inferiore ai fabbisogni e di limitato valore biologico. Salvo rare eccezioni, l’uso del seme crudo è limitato a causa della presenza di fattori antinutrizionali che inibiscono la completa utilizzazione delle proteine da parte degli animali.

Tra i derivati dai pannelli abbiamo le proteine testurizzate di soia che sono largamente utilizzati come alimenti di piscicoltura e per gli animali di compagnia.

LA SOIA COME FERTILIZZANTE NEI TERRENI

L’uso come fertilizzante naturale, in particolare con la tecnica della rotazione delle colture, è documentato fin dall’antichità. È un uso che trova paralleli con altre leguminose, per esempio in Italia con l’erba medica, i cui residui colturali, in particolare quelli ipogei, lasciano nel terreno sostanza organica ricca di azoto.

ESTETICA

Gli estratti della soia sono tra gli ingredienti più usati in cosmetica. Aiutano infatti a prevenire la caduta dei capelli, a rendere elastica la pelle, a contrastare le rughe e a rinforzare le unghie. A garantire ciò sono soprattutto gli antiossidanti isoflavoni, dei fitormoni attivi, specie grazie alle molecole genisteina e daidzeina.

MEDICINA
La soia è impiegata nella medicina popolare per trattare i disturbi epatici, i disturbi della cistifellea, l’anemia, la diminuzione della concentrazione e come rimedio per combattere la debolezza.
Nella medicina cinese, invece, la soia è impiegata per contrastare il dolore articolare, l’iperidrosi, la sudorazione notturna e come rimedio contro gli stati confusionali.

OMEOPATIA
La soia è anche reperibile in diverse preparazioni omeopatiche sotto forma di soluzioni orali o globuli ed è disponibile in diverse concentrazioni omeopatiche. Generalmente, la soia in ambito omeopatico è utilizzata contro l’ipercolesterolemia e i disturbi cardiovascolari, oltre che come rimedio per contrastare l’ansia, i disturbi della memoria e lo stress.
La posologia di prodotto omeopatico da assumere può variare in funzione della diluizione omeopatica impiegata e in funzione del tipo di disturbo che s’intende trattare.

ETICA
La soia è il prodotto vegetale che, in termini proteici, somiglia di più alla carne. Infatti, si caratterizza sia per l’alto quantitativo di proteine (36%) che per la loro qualità, visto che sono le più simili a quelle degli alimenti di origine animale. Si tratta quindi di una valida alternativa alla carne utilizzata soprattutto da vegani e vegetariani per ridurne il consumo senza quasi perdere le sue proprietà nutritive.

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LE PROVE DELL’ACCUSA

A favore della condanna della soia l’accusa vi narrerà l’impatto che né comporta il suo notevole consumo:

DISBOSCAMENTO

Ad oggi vaste aree del pianeta sono state colonizzate da questa leguminosa che ha assunto un ruolo strategico nel sistema agricolo mondiale in questi ultimi anni. Più di un milione di chilometri quadrati di terreni agricoli in tutto il mondo sono occupati da colture di soia. Secondo dati Wwf, Stati Uniti, Brasile e Argentina producono l’80% della soia a livello mondiale e la domanda è aumentata di 15 volte rispetto agli anni Cinquanta. Infatti a partire dagli anni ’60 del secolo scorso la sua coltivazione ha iniziato ad interessare superfici più ampie, dimostrando capacità di adattamento sia ai climi temperati che subtropicali. Ma è a partire dagli anni ’90 che la sua produzione è cresciuta in modo esponenziale. Infatti grazie allo sviluppo di nuove varietà, da qualche anno la soia può crescere
anche nel clima umido della foresta tropicale, e i campi di soia sono in costante espansione nell’america latina, in particolare nell’Amazzonia, in Brasile. Questo stato è diventato il centro mondiale della produzione di questa leguminosa. Dal 1990 la superficie coltivata è aumentata del 250%. Questo vuol dire che in territorio brasiliano si ha un incremento medio annuo pari al 5% delle superfici coltivate. La maggior parte della soia coltivata in Brasile proviene dal Mato Grosso e dal Cerrado , che insieme al bacino amazzonico e alla foresta atlantica sono tra gli ecosistemi più ricchi di specie del Sudamerica e pure tra quelli più a rischio. In molte zone, dove le foreste sono scomparse e sterminate piantagioni di soia ne hanno preso il posto, si sono registrati infatti i maggiori tassi di disboscamento e di incendio, due terzi di queste distruzioni tra l’altro avvengono con metodi illegali. Questo mutamento dell’ecosistema oltre a mettere direttamente in pericolo la sopravvivenza di molte specie animali conduce ad un lento mutamento del clima locale per via del cambiamento delle condizioni preesistenti.

Il disboscamento non si limita a creare nuovi campi coltivabili ma anche alla creazione di strade destinate al trasporto di soia. Ogni nuova strada che attraversa la foresta tropicale e la savana causa infatti ampie distruzioni nelle aree naturali adiacenti. Anche la deviazione dei corsi d’acqua per facilitare il trasporto di soia e la costruzione di porti rappresentano una seria minaccia per l’ambiente.

Da questo e molto altro nasce il «problema soia», più volte sollevato dalle popolazioni interessate e dalle associazioni ambientaliste.



TERRENO E PESTICIDI

Altri problemi che possiamo riscontrare nelle coltivazioni di soia sono, l’assenza di copertura del terreno e la carenza di protezioni contro il vento. Questi sono all’origine dell’erosione e della sterilità del suolo ed è questo il motivo per cui il Brasile perde, ogni anno, 55 milioni di tonnellate di terreno. La conseguente perdita di fertilità viene inoltre compensata con un crescente impiego di concimi, spesso non naturali che hanno quindi effetti negativi alla lunga il terreno. A loro si accompagna anche un uso massiccio di pesticidi (soprattutto il glifosato), con contaminazione ambientale e gravi danni agli ecosistemi. L’inquinamento può infatti espandersi tramite le acque freatiche e le acque di superficie. Le acque inquinate non solo costituiscono una grave minaccia per l’esistenza di innumerevoli piante e animali, ma rappresentano altresì un pericolo per la salute degli esseri umani, in particolare dei contadini e delle popolazioni indigene.

Sarebbero150’000-200’000 i casi di avvelenamento ogni anno in Brasile secondo
un’organizzazione ambientalista locale, 4000 dei quali hanno esito mortale. Si presume persino che il 10 % della popolazione brasiliana sia esposto ai pesticidi. Il dato è sconcertante, e lo è ancor più se si pensa che il 25 % di tutti i pesticidi utilizzati in
Brasile viene impiegato nell’ambito della produzione della sola soia, che ha contribuito ad notevole aumento della vendita di pesticidi.

SOCIALE

Molte multinazionali dell’agrobusiness spingono per imporre la coltivazione di soia in tutte le aree disponibili dei paesi in via di sviluppo, sostenendo che si tratta di un modello agricolo vincente. In realtà, dove è stata imposta la produzione, è avvenuta la progressiva scomparsa di ogni forma di agricoltura familiare e l’allontanamento delle comunità rurali. In alcune regioni sudamericane infatti la coltivazione di soia è strettamente legata a grandi problemi sociali.

Aziende di migliaia di ettari vengono gestite da 2-3 persone, le lavorazioni del terreno e la semina sono totalmente meccanizzate, grazie a questo la coltivazione intensiva della
soia non richiede un elevato impiego di manodopera. Inoltre i diserbanti vengono irrorati con gli aerei e potenti mietitrebbiatrici effettuano la raccolta. Proprio questi motivi spesso alle popolazioni locali non restano che gli impieghi stagionali e malpagati e si segnalano inoltre casi di lavoro forzato.

Ad aggiungersi a ciò la creazione di nuovi campi di soia comporta spesso la violazione dei diritti consuetudinari di famiglie e piccoli contadini, e causa l’aumento del numero dei senza terra. Se uniamo ciò all’assenza di un’adeguata pianificazione e la mancanza di rispetto
per le aree naturali e per la terra delle popolazioni indigene, si ha un aumento delle
tensioni che non di rado sfociano in conflitti armati e persino omicidi.

Infine va sottolineato che la maggior parte del valore aggiunto dato dalla produzione di soia finisce nelle tasche dei grandi proprietari terrieri, delle banche, delle grandi aziende e
delle imprese di trasporti, e non contribuisce all’arricchimento delle popolazioni locali che in alcune zone continuano a vivere in condizioni precarie.

TRASPORTI

Nel intreccio dei commerci internazionali, la soia gioca un ruolo cruciale nella filiera per la produzione di carne e la specializzazione produttiva di intere aree agricole del pianeta; questo fenomeno, spinto ancora di più negli ultimi decenni, genera un crescente impatto ambientale anche in termini di trasporti e logistica, con la soia che viaggia per centinaia di chilometri su gomma dai luoghi di produzione ai porti attrezzati per il commercio di granaglie, e da qui per migliaia di chilometri in mare per raggiungere i paesi di consumo. Tutto ciò aumenta ulteriormente l’impatto che ha il crescente mercato mondiale della soia a partire dalla sua produzione fino ad arrivare al consumatore.


Dopo aver ascoltato questa breve analisi delle complesse dinamiche che si celano dietro alla vendita di questo frutto nei nostri supermercati siete ancora così sicuri che valga la pena di acquistarlo? Scoprilo nella prossima pagina!

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